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Nuovo Regolamento Europeo 2024/3110 e norme aggiornate: cosa cambia per le porte tagliafuoco

Nuovo Regolamento Europeo 2024/3110 e norme aggiornate: cosa cambia per le porte tagliafuoco

Le porte resistenti al fuoco – comunemente conosciute come porte tagliafuoco – sono un elemento fondamentale della sicurezza negli edifici. In Italia, questo settore è stato regolato a lungo da normative nazionali (omologazioni ministeriali) e, più recentemente, dalla marcatura CE per i prodotti destinati all’uso esterno.

Con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2024/3110 sui prodotti da costruzione e la revisione 2023 dello standard EN 13501-2, il quadro normativo cambia profondamente. In questo articolo vediamo in dettaglio:

  • le novità introdotte dal nuovo Regolamento europeo,
  • gli aggiornamenti della norma di classificazione EN 13501-2,
  • la documentazione obbligatoria che deve sempre accompagnare le forniture di porte tagliafuoco, sia per uso interno che esterno.

1. Regolamento (UE) 2024/3110: il nuovo CPR per i prodotti da costruzione

Il nuovo Regolamento sui Prodotti da Costruzione (Construction Products Regulation – CPR), pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’UE a dicembre 2024, sostituisce il precedente Regolamento 305/2011.

Le principali novità:

  • Entrata in vigore: il testo si applica a partire da gennaio 2026, con periodo di transizione per i prodotti già certificati.
  • Sostenibilità: obbligo di fornire informazioni ambientali (EPD – Dichiarazione ambientale di prodotto, ciclo di vita, materiali riciclati).
  • Passaporto digitale: ogni prodotto da costruzione dovrà avere una scheda digitale che raccolga prestazioni e tracciabilità.
  • Valore legale delle norme armonizzate: tutte le norme europee armonizzate (come EN 16034 per porte resistenti al fuoco) restano valide fino al loro ritiro ufficiale.
  • Maggiore controllo del mercato: obblighi più stringenti per produttori e distributori sulla conformità e sulla trasparenza dei dati.

Per le porte tagliafuoco questo significa che, accanto alle tradizionali prestazioni di sicurezza, sarà necessario fornire anche informazioni ambientali e digitali

2. La nuova norma EN 13501-2:2023

La EN 13501-2 è la norma europea che stabilisce come classificare la resistenza al fuoco e il controllo dei fumi degli elementi costruttivi, tra cui le porte tagliafuoco.

Cosa cambia con la revisione 2023?

  • Maggiore chiarezza nelle regole di applicazione estesa (EXAP), cioè l’uso dei risultati delle prove anche per varianti di prodotto (misure diverse, accessori, materiali compatibili).
  • Integrazione più stretta con le prove di laboratorio secondo EN 1634 (porte e chiusure).
  • Obbligo di specificare meglio le condizioni al contorno delle prove: installazione, fissaggi, guarnizioni, accessori.
  • Riconoscimento dei limiti entro cui la classificazione resta valida, per evitare usi impropri dei rapporti di prova.

Questo porta a una maggiore affidabilità delle certificazioni e a più rigore nelle varianti: ogni porta deve corrispondere esattamente al prototipo testato, salvo estensioni chiaramente documentate.

3. Omologazione interna e Marcatura CE: le differenze

In Italia, oggi coesistono due regimi normativi:

Omologazione nazionale (porte interne)

Le porte resistenti al fuoco installate all’interno degli edifici, che separano compartimenti antincendio, seguono ancora il sistema nazionale di omologazione del Ministero dell’Interno.

Documenti obbligatori:

  1. Atto di omologazione rilasciato dai Vigili del Fuoco.
  2. Dichiarazione di conformità del produttore al prototipo omologato.
  3. Libretto d’uso e manutenzione.
  4. Targhetta indelebile con codice omologazione, produttore, classe EI (EI 30, EI 60, EI 120).
  5. Dichiarazione di corretta posa da parte dell’installatore

Marcatura CE (porte esterne)

Per le porte resistenti al fuoco destinate all’esterno o ai portoni industriali, è obbligatoria la marcatura CE secondo la norma armonizzata EN 16034, in combinazione con le EN 14351-1/2 o EN 13241.

Documenti obbligatori:

  1. Dichiarazione di Prestazione (DoP) con le prestazioni dichiarate (resistenza al fuoco, fumo, autochiusura, durabilità).
  2. Marcatura CE con numero dell’Organismo Notificato.
  3. Certificato di Controllo di Produzione in Fabbrica (FPC).
  4. Rapporti di prova e applicazioni estese (EXAP) secondo EN 13501-2:2023.
  5. Manuale di posa e manutenzione.
  6. Tracciabilità del prodotto (codice univoco che collega il prodotto alla DoP).

Con il Regolamento 2024/3110, la DoP diventerà DoPC (Dichiarazione di Prestazione e Conformità) includendo anche dati ambientali e passaporto digitale.

4. Cosa deve ricevere sempre il cliente

Quando un cliente acquista una porta tagliafuoco (che sia interna o esterna), deve ricevere sempre:

  • Copia dell’omologazione o della DoP/DoPC.
  • Libretto d’uso, posa e manutenzione.
  • Targhetta identificativa applicata sul prodotto.
  • Dichiarazione di posa corretta da parte dell’installatore.

Senza questi documenti la porta non è considerata conforme e potrebbe non essere accettata in caso di controlli o collaudi antincendio.

5. Implicazioni pratiche per progettisti, imprese e clienti finali

  • Progettisti: devono specificare nei capitolati se la porta ricade sotto omologazione nazionale o marcatura CE.
  • Imprese: devono richiedere la documentazione completa al fornitore e conservarla.
  • Clienti finali: devono ricevere manuali e libretti per garantire la manutenzione nel tempo.
  • Produttori: devono aggiornare la documentazione ai requisiti del Regolamento 2024/3110 e includere informazioni ambientali e digitali.

Conclusione

Il nuovo Regolamento Europeo 2024/3110 e la norma EN 13501-2:2023 segnano un cambio di paradigma: le porte tagliafuoco non sono più solo un elemento di sicurezza, ma diventano prodotti complessi da certificare, tracciare e monitorare anche dal punto di vista ambientale e digitale.

Per progettisti, imprese e clienti, la regola d’oro resta una:
non accettare mai una porta tagliafuoco priva della documentazione obbligatoria.

Solo così si può essere certi che la chiusura installata protegga davvero persone e beni in caso di incendio.